Perché in Italia è prioritario studiare economia

Essenzialmente per evitare di farsi raccontare idiozie dal politico di turno, a sua volta analfabeta in materia economica. E poi per evitare di giungere a conclusioni come questa. Ma è anche importante insegnarla bene, l’economia, per evitare che alcuni concetti vengano iscritti a lettere di fuoco nella dotazione mnemonica delle persone. Uno di questi concetti, massimamente nocivo, è quello che porta molti alla conclusione che

«Stampare più moneta significa automaticamente un aumento dell’inflazione»

Automaticamente un accidente, ragazzi.

Un consiglio per i compiti a casa: partire dalla differenza tra base monetaria e offerta di moneta, via moltiplicatore monetario (si scopriranno cose che voi umani…); poi, reperire i dati sull’offerta di moneta in Eurolandia (M1, M2 o M3) al netto dell’inflazione, per avere un quadro di come siamo messi (male), ora. Poi, un rapido reality check per realizzare che siamo in un poderoso credit crunch (preliminarmente servirà reperirne la definizione).

Da ultimo, indagare i motivi per i quali il monetarismo friedmaniano, come precetto di policy da “pilota automatico”, è ingloriosamente fallito. Un suggerimento sulle cause: la velocità della moneta non è costante, a causa delle azioni (purtroppo non robotizzate) degli agenti economici, e dell’innovazione finanziaria. Qui un bel testo di riferimento, molto aggiornato.

Insomma, un bel po’ di roba, prima del prossimo editoriale. E mentre cercate sotto un lampione l’inflazione perduta, pregate che lo scenario deflazionistico da credit crunch, a cui sembra avviata l’Europa, non si materializzi. Evitando di scambiare l’inflazione da costi (energia e alimentari, sul dato headline) per inflazione da domanda e credito, se possibile. Studiare aiuta a combattere i luoghi comuni. E forse per questo i secondi impazzano, in questo paese.

Update – La frase incriminata perde il tranciante avverbio di modo, e viene modificata in:

«Stampare più moneta può significare un aumento dell’inflazione»

Un piccolo passo per un editor, un grande balzo per la realtà.

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