Scrive oggi Wolfgang Munchau sul Financial Times che, se l’accordo intergovernativo di questa notte dovesse reggere, il livello di attrito tra gli insider e gli outsider (il Regno Unito, nello specifico) potrebbe portare ad esiti traumatici di medio termine, come la fuoriuscita di Londra dall’Unione europea e l’eventuale (e fantapolitica, ad oggi, ma non si può mai dire) creazione di blocchi antagonisti in Europa. Difficile, al momento, svolgere questa ipotesi oltre la mera speculazione, anche perché pare che alla fine saranno 26 i paesi che andranno avanti sull’accordo intergovernativo.
Scrive Munchau, sceneggiando il suo film:
«Ma l’Eurozona nondimeno ha fatto un’importante dichiarazione politica. Essa non consentirà agli outsider di mettersi di di mezzo quando c’è bisogno di agire. Per far sopravvivere l’unione monetaria, la sua unilaterale e mal concepita unione fiscale dovrà diventare più efficace. Nel corso del tempo essa (l’Eurozona) dovra usurpare i ruoli centrali dell’Unione europea, soprattutto nel mercato interno. Mi aspetterei che l’Eurozona creasse il suo proprio mercato interno, dentro quello esistente. Dovrà sviluppare un mercato finanziario altamente integrato con un singolo supervisore finanziario. In particolare, non credo che l’Eurozona consentirà il persistere di una situazione dove il proprio principale centro finanziario è situato offshore. Essa (l’Eurozona) vorrà anche stabilire regole sul mercato del lavoro e coordinare le politiche fiscali. In tutte quelle aree, l’Eurozona e l’Unione europea entreranno in un permanente conflitto legale e politico, in cui la Ue agisce come freno sullo sviluppo dell’Eurozona»