Nuovi massimi storici per gli indici azionari grazie a dati postivi per occupazione statunitense e livelli di attività prospettica, oltre che per l’annuncio di nuove misure espansive da parte della Bce.
Gli indici dei direttori acquisti delle imprese di servizi sorprendono positivamente e suggeriscono che la crescita globale sta tornando verso la velocità di crociera del 3% segnata nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Il dato sugli occupati statunitensi di maggio conferma il passo previsto di crescita, pur senza indicare un’accelerazione. La Bce ha annunciato più di quanto atteso, nel tentativo di sradicare quello che appare un crescente rischio deflazionistico in Eurozona, con un tasso negativo sui depositi dello 0,1% ed un pacchetto quadriennale di finanziamenti per le banche, condizionato alla effettiva erogazione di credito al settore privato. La possibilità di evitare la deflazione è legata in modo decisivo alla riuscita nel deprezzare il cambio e/o stimolare la domanda aggregata. Al momento l’euro non ha reagito, mentre l’opinione prevalente è che la domanda aggregata potrà essere stimolata dai nuovi finanziamenti ma non abbastanza per spingere la crescita in modo da evitare il rischio deflazione.
Sui mercati, l’effetto congiunto di condizioni di crescita globale in linea con le attese, una politica monetaria ancora molto lasca (in cui l’azione della Bce e della Bank of Japan sono destinate a compensare il tapering della Fed), e le risultanti condizioni di volatilità macro (ma anche di mercato) a livelli eccezionalmente bassi consentono di mantenere l’esposizione agli attivi rischiosi. Resta da valutare quali attivi rischiosi presentino le migliori opportunità, in termini di dimensione del premio al rischio, cioè di ritorno atteso sull’investimento in eccesso del rendimento privo di rischio, tipicamente la liquidità. I mercati del credito, cioè le obbligazioni societarie, sono a livelli di spread estremamente compressi, ben inferiori alle medie storiche, e spesso prossimi agli obiettivi fissati dagli analisti per la fine di quest’anno.
Sulle materie prime, la presenza di curve in backwardation (cioè inclinate negativamente) consente di incassare un roll positivo prendendo posizione su contratti futures più lontani. E’ il caso del petrolio Brent, che oggi ha un roll superiore alla media storica. In media, il premio al rischio per i mercati emergenti appare oggi interessante, sia per gli spread di credito che per multipli azionari e valutazione delle divise, ed è aiutato dalla percezione che la Fed non sarà aggressiva nel percorso di normalizzazione monetaria quanto si temeva lo scorso anno.
Sul mercato dei titoli di stato, la settimana è stata dominata dall’annuncio delle misure della Bce, assunte all’unanimità dal governing council, che prevedono una serie di LTRO “mirati” (TLTRO), in base ai quali le banche potranno prendere a prestito dalla Bce sino a 400 miliardi di euro al tasso fisso dato dal tasso chiave della Bce maggiorato di 10 punti base, per una durata di quattro anni. Tali finanziamenti saranno assegnati tra settembre e dicembre. Nel periodo compreso fra marzo 2015 e giugno 2016 tutte le banche potranno inoltre accedere ad importi aggiuntivi, che in termini cumulati potranno raggiungere al massimo il triplo del totale dei prestiti netti concessi da ciascuna banca al settore privato non finanziario dell’area dell’euro, esclusi i prestiti a favore delle famiglie per l’acquisto di abitazioni, tra il 30 aprile 2014 e la rispettiva data di aggiudicazione di riferimento, e che risultino superiori a uno specifico valore di riferimento. Alle TLTRO si applicherà, per la durata di ciascuna operazione, il tasso chiave in essere al momento dell’erogazione del finanziamento, maggiorato di 10 punti base. A partire da 24 mesi dopo ciascuna TLTRO, le banche avranno l’opzione di rimborsare con frequenza semestrale qualsiasi quota degli importi ottenuti nel quadro di tale operazione. Le banche che avranno attivato finanziamenti a titolo di TLTRO e i cui prestiti netti al settore privato non finanziario dell’area dell’euro, esclusi i prestiti a favore delle famiglie per l’acquisto di abitazioni, si collocheranno al di sotto del valore di riferimento nel periodo compreso fra il 1° maggio 2014 e il 30 aprile 2016 dovranno rimborsare i finanziamenti nel settembre 2016.
La Bce ha anche deciso di sospendere la sterilizzazione della liquidità generata dal Securities Markets Program. Tra le altre misure, l’istituto guidato da Mario Draghi ha tagliato come da attese il tasso chiave e quello sui depositi di 10 punti base, portandoli rispettivamente a 0,15 e -0,10%, annunciato l’estensione dell’allocazione a piè di lista almeno sino a fine 2016 nelle operazioni principali di rifinanziamento e confermato l’intenzione di avviare acquisti di cartolarizzazioni, pur senza fornire dettagli sulla tempistica.
Sui mercati azionari, positive reazioni all’annuncio della Bce, andata oltre le attese. Il rally ha interessato soprattutto i mercati periferici e le banche dell’Eurozona, su speranze di rimbalzo della crescita e rafforzamento della profittabilità dei prestatori. L’azionario emergente, nel frattempo, dall’inizio del secondo trimestre sta sovraperformando quello sviluppato, grazie al forte rally di Brasile ed India verificatosi soprattutto sino a metà aprile. Positivo andamento anche per obbligazionario e valute emergenti.
Sul mercato delle obbligazioni societarie, prosegue il periodo di volatilità eccezionalmente bassa, ai minimi da dieci anni. L’annuncio della Bce è atteso favorire i nomi bancari.
Sul mercato dei cambi anche il Dollar Index è interessato dal fenomeno della volatilità su minimi pluriennali. Il cambio euro-dollaro non si è praticamente mosso, dopo l’annuncio delle nuove misure della Bce. Le previsioni di consenso sul rafforzamento del dollaro contro euro entro fine anno stanno venendo progressivamente messe in discussione dai dubbi sulla capacità dei tassi a breve sul dollaro di crescere in presenza di un contesto come quello attuale, caratterizzato da inflazione persistentemente bassa ed assenza di pressioni salariali. Oltre a ciò, resta l’incertezza su quanta parte del nuovo credito messo a disposizione dalla Bce verrà effettivamente utilizzato dalle banche, e su quale impatto vi sarà quindi sulle dimensioni del bilancio della Bce.
In settimana, materie prime pressoché invariate, con energia in lieve ripresa ed agricoltura e metalli base più deboli. Riguardo l’energia, il recente aumento di domanda fisica ha sorpreso gli analisti, ed è giunto in un periodo di scorte globali inferiori alla media, in prossimità dell’inizio della stagione degli uragani nel Golfo del Messico e della driving season negli Stati Uniti, che porta con sé l’aumento stagionale di domanda di benzina.