- Nuovi travolgenti successi europei per il nostro premier, che si mangia pure
la Kamchatkal’Eliseo, ed annuncia (duettando con la Merkel, ma con alto rischio di stonature) il conseguimento dell’agognata flessibilità, che però al momento ricorda molto il sarchiapone di Walter Chiari, visto che di essa non c’è ancora definizione “operativa”; - Nel frattempo, al vertice europeo, si discute esclusivamente di contenuti;
- Al Ristorante 5 Stelle, menù rigorosamente à la carte, mentre lo chef Renzi passa dal fast food allo slow food, e manda in confusione il commensale Squinzi;
- L’ennesimo, inquietante downgrade delle stime di cosiddetta crescita per il nostro paese, da parte del Centro Studi Confindustria, costringe il dottor Delrio a provare col training autogeno;
- Ristrutturare il debito sovrano italiano? Guardare oltre il proprio naso allarga per definizione il campo visivo (attenzione: post con spoiler);
- Chi dice che il lavoro non si crea per decreto non è mai stato in Francia, né ha mai avuto allucinazioni;
- In Islanda la valuta estera scarseggia e il fondo pensione non galleggia;
- La piaga dei paesi emergenti: i sussidi, soprattutto quelli in forma di regalo avvelenato;
Il settimanale – 28/6/2014
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