- E venne la settimana della legge di Stabilità. Il premier stacca tutti alla campanella dell’ultimo giro e fa lievitare il soufflé, spiazzando i propri convincimenti (che hanno un’emivita di un paio d’ore, di solito) ed alcuni neo-keynesiani multiconvertiti della propria coalizione;
- Ma forse Renzi è rimasto autenticamente keynesiano, nella malintesa interpretazione del lungo periodo. O forse mediceo, chissà;
- Nella Stabilità si conferma quello che ormai era chiaro da tempo: presto in questo paese il risparmio diverrà fattispecie penale;
- Ma #statesereni: sono tutte e solo immorali rendite, in fondo, e comunque l’inasprimento fiscale sui vostri risparmi previdenziali è fatto nel vostro esclusivo interesse;
- Ora siamo alle prime bozze della legge, ed alla tradizionale demolizione scientifica delle aspettative;
- Ma i desideri non si esprimono solo a S.Lorenzo;
- Per dimenticare la nostra miserrima condizione, c’è sempre qualcuno che si rifugia in paradisi artificiali;
- I cugini francesi meditano sull’onerosità di uno dei loro totem preferiti, i sussidi di disoccupazione;
- Con i mercati finanziari colti dalla crisi isterica lungamente attesa, alcuni sogni muoiono all’alba;
- Formazione obbligatoria per tutti i giornalisti italiani: perché no, perché si;
- Ricchi, ricchissimi (di petrolio), praticamente in mutande;
Il settimanale – 18/10/2014
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