I grandi successi del governo Draghi

Nel 2015 l’indebitamento netto della pubblica amministrazione ha raggiunto gli obiettivi fissati dal governo Renzi, con un deficit-Pil al 2,6% dal 3% del 2014. Non si registrava un deficit così contenuto dal lontano anno 2000, con l’unica eccezione del 2007, come Matteo Renzi non perde occasione di ricordarci. Tuttavia, come ricorda Massimo Bordignon su lavoce.info, quello che conta è il modo in cui tale rapporto deficit-Pil è stato conseguito. Che ci indica che qualche problema strutturale è rimasto.

Scrive Bordignon:

«Il 2,6 per cento è infatti la somma algebrica di un avanzo primario che è risultato leggermente minore del previsto (all’1,5 per cento del Pil) e di una spesa per interessi al 4,2 per cento del Pil, anch’essa inferiore alle previsioni di quasi mezzo punto di Pil. È il miracolo delle politiche espansive della Banca centrale europea, in particolare dell’acquisto di debito sovrano deciso nell’ambito delle politiche di Quantitative easing»

Malgrado un debito-Pil che a fine 2015 era al 132,6%,

«[…] l’Italia paga per il servizio del suo debito in termini di Pil quanto pagava nel 1978, cioè prima della crescita esponenziale del debito pubblico negli anni Ottanta»

Ehi, quando c’era la lira, signora mia! Grazie Mario, anche a nome dell’ingrato Matteo.

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