Un’ordinaria storia di italica cachistocrazia

“Il pacco” è il libro di Sergio Rizzo che, sul filo della cronaca di questi anni, oltre che delle risultanze delle audizioni della commissione parlamentare d’indagine, analizza la cause alla radice dei dissesti che hanno colpito alcuni istituti bancari italiani e scosso dalle fondamenta il nostro disgraziato paese. Ampie parti del nostro sistema bancario, così come il paese, erano attese all’appuntamento col destino: un evento esterno traumatico, che si abbatte con estrema violenza su un edificio già minato dalle fondamenta da conflitti d’interesse ubiqui ed asfissianti, che a loro volta richiedono connivenze, reti relazionali che si trasformano in potenti ricatti incrociati ed un processo di selezione del capitale umano che richiede acquiescenza come prima e spesso unica skill.

Banchieri del tutto inconsapevoli di cosa significhi “fare banca”, cosiddetti imprenditori che entrano nelle banche per farsi gli affari loro, una politica di brasseurs d’affaires dove contano relazioni e non competenze: troverete persino una forma piuttosto singolare di head hunting, con la ricerca del direttore generale di una banca affidata ad un noto faccendiere di lungo corso, e troverete anche il ragioniere già “dirigente” di Asl che diventa, per logica spartitoria e lottizzatoria, presidente di una importante fondazione bancaria. C’è tutto, nel romanzo nero della cachistocrazia italiana.

Questo e molto altro, in un libro che riassume un frammento infame della nostra storia patria, e che ho presentato con l’autore a Perugia, al Festival Internazionale del giornalismo. Ancora e sempre, grazie ad Arianna e a Chris.

«Il conflitto d’interessi è la regola, le consulenze inutili e i favori agli amici all’ordine del giorno, la trasparenza una fastidiosa incombenza da evitare»
Sergio Rizzo, Il pacco. Indagine sul grande imbroglio delle banche italiane, Feltrinelli, 2018

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