Il settimanale – 15/12/2018

  • L’Italia offre alla Commissione Ue di ridurre il deficit assoluto, ma l’unica grandezza che conta è quello strutturale, quindi attendiamo lumi. Sarà comunque stato tempo e (molto) denaro sprecati;
  • In principio era il pozzo di deficit a cui “attingere”, ora ci sono “avanzati” soldi. Scendi il cane, che lo porto a far debito;
  • Non è finita sin quando è finita, ma presto ai teatrini tv potrebbero servire nuovi teatranti;
  • Dopo il ponte di Toninelli, su cui giocare, ecco la ex discarica dove fare il riciclo creativo, parola di Raggi;
  • Tanto tromboneggiò che piovve: il prestigioso Sapelli ora vuole allearsi con gli odiati tedeschi, pur di fare un torto ai francesi;
  • Fortuna che in questo paese disponiamo di giornalisti attenti e preparati: a farci ridere, soprattutto
  • Buone notizie: il governo degli scappati di casa sta producendo negli italiani una gran voglia d’Europa;
  • Mega scivolo pensionistico per il personale navigante Alitalia, il gioiello tricolore per il quale c’è la fila di pretendenti fantasma;
  • In Ungheria mercato del lavoro surriscaldato, il partito di Orban s’inventa la condanna agli straordinari forzati;
  • Assicurazioni vita e salute: come le nuove tecnologie rischiano di mettere fuori gioco il concetto di assicurazione, facendo saltare il risk pooling;

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