- L’Italia si appresta ad entrare in una recessione globale “more solito”: con un grottesco teatrino diversivo ad uso domestico che occulta (si fa per dire) l’epocale fallimento della politica economica del paese;
- Proiettili d’argento eppure arrugginiti: l’ossimorica ordinaria emergenza per realizzare i leggendari “investimenti”. Cose già sentite alcune bad company addietro;
- Dopo l’amichevole assalto di Intesa Sanpaolo a Ubi, qualche analisi di scenario per ingannare il tempo in attesa della recessione, mentre si narra che la preda potrebbe cercare di sfuggire suicidandosi;
- Le banche pubbliche cinesi sottoscrivono bond a tasso stracciato per sostenere le aziende travolte dal coronavirus. Di quanto aumenteranno e dove finiranno le sofferenze?
- Best practice all’italiana (ma volete mettere l’iperglicemica retorica su Costituzione e “la salute prima dell’economia”?)
- Il reddito di cittadinanza ha riattivato le persone coinvolte, ma ad oggi non sappiamo realmente in quanti abbiano trovato lavoro grazie ad esso. Ovviamente, la propaganda non è così analitica ma per fortuna la stampa vigila;
- Il reddito di cittadinanza è così efficace che “qualcuno” sembra volere che il numero di percettori aumenti vertiginosamente, grazie a questa levata d’ingegno;
- La raccolta punti di BoJo;
- In Italia, ognuno è l’esternalità negativa di qualcun altro;
- Verso la rinazionalizzazione di Ilva, inizia a prendere forma il programma di Dibba, l’eroe di più mondi: ora si studia la car2go dell’Atac;
E come avrebbe detto Einaudi, siamo perplessi: