Gli stravolti del MES e i tassi calmierati

Intervistato dal vicedirettore de La Stampa in contesto pubblico (con video e audio), il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha detto la sua, tra le altre, sul MES che vorrebbe. Dopo aver verificato che il suo pensiero sul punto non è stato stravolto dalla trascrizione, che pure non è letterale ma sintetica, vorrei fare qualche considerazione.

Ecco lo scambio sul Meccanismo europeo di stabilità:

Veniamo al Mes, restiamo gli unici a non aver approvato la riforma.
Il Mes non è nato come forma di finanziamento, ma come possibilità dell’Europa di intervenire in crisi come quella greca. E in Grecia dopo il maxi-prestito, la Troika ha commissariato una nazione sostituendosi al Parlamento. A me non piace. Se il Mes diventasse uno strumento che sostituisce la possibilità della Bce di intervenire nell’acquisto dei debiti sovrani quando si alzano troppo i tassi allora se ne stravolgerebbe il ruolo originale e potrebbe diventare utile.

Perché la Francia ha firmato e noi no?
Perché pensa di non averne bisogno.

Un MES che sembra una Bce natalizia

Andiamo con ordine. Da quanto si evince, pare che Crosetto, la premier e la maggioranza vogliano che il MES perda la sua caratteristica di strumento di gestione delle crisi di debito sovrano, quelle che attentano alla stabilità del sistema monetario, trasformandosi invece in una sorta di calmiere dei tassi, quando “si alzano troppo”.

Ma che significa, esattamente, “quando si alzano troppo i tassi”? I tassi medi dell’Eurozona o lo spread italiano? Nel primo caso, avremmo un MES che ingaggia un titanico e inane braccio di ferro contro la Bce: quest’ultima alza i tassi, il primo tenta di abbassarli (non ridete, vi vedo). Nel secondo caso, per quale motivo il MES dovrebbe calmierare lo spread italiano gratis et amore dei o meglio “per non fare come con la Grecia”? Niente condizioni, niente accertamento dei motivi alla base dell’eventuale allargamento? Così, “a sentimento”, perché noi valiamo?

Anche prendendo per buona una simile evoluzione (che mai avverrà), il MES non è una banca centrale ma opera con un capitale “sociale”, versato dai paesi partecipanti, e con debito emesso a valere su tale capitale. Ha quindi un assetto “societario”, non crea denaro fiat. Il soggetto istituzionale che deve contrastare aumenti dei rendimenti sovrani che si verificano contro la volontà delle autorità di uno stato è e resta la Bce.

Nello specifico, l’attrezzo Bce sarebbe lo Strumento di Protezione della trasmissione monetaria, il famoso TPI che qualche buontempone ribattezzò all’epoca To Protect Italy. Sempre che “Italy” lo voglia, ho aggiunto io. Nel senso che non si metta a cercare di fare debito per sconfiggere la povertà e altri très vastes programmes.

Quindi, spiace deludere Crosetto, che nel video parla esattamente di Quantitative Easing (sia pure con pronuncia piuttosto disassata) da porre in capo al MES dopo averlo tolto alla Bce. Mi verrebbe da dire che è una proposta lunare ma giusto perché mi sento generoso. Resta da capire se anche la premier pensa di “negoziare” con la Ue su tali basi oppure se restiamo alle battute tra amici.

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Sorvolerei sulla Francia che ha approvato la riforma del MES “perché pensa di non averne bisogno”. Qualcuno, dotato di rudimenti di logica (magari lo stesso intervistatore ma non si può chiedere troppo, dopo tutto), avrebbe potuto ribattere al ministro una cosa del tipo “quindi ci sta dicendo che non intendete ratificare la riforma del MES perché temete di dovervi fare ricorso?”. Sarebbe stato un clamoroso scoop.

Mi pare tuttavia si confermi, anche da questo singolare wishful thinking, che l’attuale maggioranza voglia una sostituzione di tassi, oltre a combattere quella etnica. Nel senso che vorremmo indebitarci ai tassi della Ue, che sulla scadenza decennale sono circa cento punti base (un punto percentuale) sotto quelli dei Btp. E poi, che fare di questi soldi lo decidiamo noi, in autonomia. Perché (indovinate?) noi valiamo. E ci dispiace per gli altri, che sono tristi (cit.) e manco hanno il bidet.

Interessante anche l’uso del verbo “stravolgere” da parte di Crosetto. Forse lui lo intendeva come “mutare profondamente”, ma l’accezione comune del termine tende piuttosto ad essere quella di alterazione profonda e con prevalenti connotazioni patologiche. Lei che ne pensa, dottor Freud?

In tutto ciò, resta la domanda: in caso di attacco speculativo ai Btp, conseguenza di “errori” di politica economica o della convinzione da parte dei mercati che il nostro debito rischi di non essere più sostenibile, che faranno i nostri eroi? Ah, saperlo. Anzi, speriamo di non doverlo sapere in modalità live. Per tutto il resto, un bel ripasso di quali sono istituzioni, funzioni e strumenti nella Ue non guasterebbe.

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