Un paese allo stremo

Presentate, da Berlusconi e dal ministro dell’Economia Siniscalco, le linee guida della prossima legge finanziaria. Aldilà dell’usuale miracolismo berlusconiano, che presenta una manovra da 24 miliardi di euro come qualcosa che non sarà fatto né di tagli né di tasse (??), sono riprese le lancinanti grida di dolore della sinistra, che dipinge da tempo dell’Italia un cupo affresco dickensiano, fatto di un’umanità lacera e stracciona, che non riesce più a far quadrare il bilancio, colpita da un depauperamento epocale, con enti locali ridotti alla fame da un governo protervo che ha tagliato brutalmente i trasferimenti centrali, che costringerà presto i comuni a tagliare il riscaldamento degli asili e a ridurre l’illuminazione pubblica. Ma è davvero così? Per convincersi che qualcosa stride, provate a leggere il bellissimo Bestiario di Giampaolo Pansa sul tema, pubblicato sull’Espresso il mese scorso, una lettura da gustare a piccoli sorsi…è quello che definiremmo “il tema dell’asimmetria” che ritorna: ad esempio, se sei giornalista raccomandato di destra, vuol dire che sei un leccaculo incompetente, scappato da qualche postribolo di pierre, e stai attivamente contribuendo alla decadenza morale e materiale di un paese che è sempre stato invece caratterizzato, a tutti i livelli, da una fantastica e capillare meritocrazia. Se sei un raccomandato di sinistra, invece, non ci sono problemi; se lavori a Mediaset e sei figlio di qualche politico polista, sei la prova vivente del fatto che Berlusconi è l’emissario del Maligno sulla terra ; se sei figlio di qualche mammasantissima “di progresso”, e tuttavia continui a lavorare a Mediaset, beh, vorrà dire che si tratta di pura coincidenza, oppure che le tue doti sono così geneticamente superiori, da rappresentare l’eccezione alla solita, immonda regola. Leggete anche questo splendido commento apparso sul sito de “Il Barbiere della Sera”, vera pietra miliare del costume di un paese e di un popolo. Come per i morti. Esistono morti di destra e morti di sinistra. La morte di Enzo Baldoni viene irrisa dalla parte più becera della destra, e la sinistra, sopraffatta dall’indignazione, torna a rievocare i liquami ideologici prodotti in quantità industriale dopo la morte di Fabrizio Quattrocchi, con una coazione a ripetere che porta a ribadire il concetto spregevole che Quattrocchi e gli altri tre “erano mercenari”. In Italia non abbiamo ancora avuto una guerra civile, malgrado i toni, la polarizzazione ideologica e la furiosa, reciproca delegittimazione, perché siamo essenzialmente pigri, oppure perché stiamo semplicemente vivendo il secondo tempo del dopoguerra, in un 1948 permanente…

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