Lotterie, la tassa sui poveri

Un’imposta si definisce regressiva quando l’aliquota effettiva ed il prelievo si riducono al crescere del reddito imponibile, gravando quindi soprattutto sui soggetti a minore reddito. Un recente studio statunitense su cinque anni di dati relativi a lotterie e reddito, ripartiti per zone postali di recapito (l’equivalente del nostro codice di avviamento postale), ha scoperto che le vendite di biglietti di lotterie aumentano al diminuire del reddito, soprattutto per i giochi istantanei. Tra le altre evidenze dello studio, le vendite pro-capite di biglietti sono molto più alte nelle zone postali caratterizzate da redditi più bassi: in comunità con reddito familiare medio annuo inferiore a 52.000 dollari, le lotterie vendono biglietti per una media annua di 250 dollari a persona, più del doppio rispetto all’importo speso nelle zone postali con reddito medio familiare di 100.000 dollari.

Nello studio si cita l’esempio di due piccoli centri, le cittadine di Hillsborough e Belleville. Entrambe hanno la stessa popolazione, 36.000 persone, e popolazione diurna (quella che lavora ma non vive in città) pari a 42.000 unità. In termini di vendita di biglietti delle lotterie, tuttavia, non esiste confronto. Le vendite medie annue di biglietti della lotteria a Hillsborough, ricco centro della Somerset County, sono di circa 1.8 milioni di dollari. A Belleville, cittadina di colletti blu fuori Newark, nella Essex County, il dato balza a 13.3 milioni di dollari. Sulla base di questi dati si deve riconoscere che, tramite le lotterie, lo stato vende sogni e impone un fardello maggiore sui più poveri. Un dato su cui riflettere nel momento in cui in Italia sta per essere realizzata la moltiplicazione delle agenzie di scommesse autorizzate ed è stato introdotto il lotto istantaneo. Dopo la trovata genialmente perfida dell’allora vicepremier Veltroni, che introdusse l’estrazione del lotto del mercoledi per finanziare la tutela dei beni culturali, non vorremmo scoprire che la sinistra predica la progressività fiscale nel momento in cui applica la regressività della dea bendata. I sogni sono di sinistra, il risveglio di destra?

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