Conduzione familiare

L’istituto retributivo dello scatto di anzianità trae la sua motivazione originaria dall’esigenza di compensare il lavoratore per la parte di incremento di produttività, di cui l’azienda beneficia, indotto dalla ripetizione di compiti e mansioni nel corso del tempo. Grazie a questa discesa lungo la curva di apprendimento il lavoratore produce di più, con minori costi variabili unitari imputabili ad esempio ad errori di lavorazione. In breve, aumenta il prodotto realizzato nell’unità di tempo. Si tratta di un meccanismo di origine prevalentemente taylorista, legato ai “tempi e metodi” delle catene di montaggio, ma che mantiene una propria logica economica anche in altri, e più terziarizzati, ambiti. In epoca odierna, esso ha probabilmente perso parte delle proprie motivazioni ad esistere, fuori dall’ambito delle mansioni a maggior contenuto di ripetitività.

Un’altra pratica molto diffusa in passato, sganciata tuttavia da considerazioni di produttività, è quella della ereditarietà del posto di lavoro, di padre in figlio. Frutto di un retaggio paternalista e comunitarista dei rapporti tra azienda e lavoratori, molto diffuso fino a non molti anni fa in Italia nel settore del credito, tale approccio prevede l’assunzione del figlio (o dell’orfano) di un lavoratore o pensionato, o quanto meno l’attribuzione ad esso di una corsia preferenziale nelle procedure di selezione ed assunzione. Naturalmente, nulla garantisce che il figlio di un lavoratore sia adeguato alle mansioni del padre. Questa concezione “innatista” delle competenze professionali vale da sempre in Rai: una vera azienda familiare, come ci ricorda questo elenco, certamente non esaustivo ma illuminante del perché parlare di privatizzazione di Viale Mazzini e dintorni appare perlomeno bizzarro. La Rai è già privata. Di più, è un’azienda a conduzione familiare.
Considerazioni in parte simili valgono anche per Mediaset, soprattutto relativamente ai giornalisti, che sembrano in effetti essere caratterizzati da veri e propri fenomeni di ereditarietà delle skills professionali, di padre in figlio, anche se in questo caso sembra più probabile trattarsi di figli degeneri visto che, per esprimere la propria ribellione verso la figura paterna, hanno preferito lavorare per il nemico. O forse si tratta solo di parti in commedia. Non ci sono amici e nemici ma un unico, potente clan che lotta strenuamente contro il moloch della meritocrazia. Tengo famiglia, l’italian way.

Trackback: The Right Nation, Domenica in famiglia. Per restare in tema 🙂

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