Incontro pubblico con André Glucksmann

Venerdì 10 novembre, alle ore 18, presso il Palazzo delle Stelline, corso Magenta 61, Milano dibattito con André Glucksmann in occasione dell’uscita, presso Spirali, della sua autobiografia Una rabbia di bambino.

Un intellettuale presente sulla scena culturale europea da quarant’anni, autore di libri che hanno influenzato generazioni di giovani. Al libro di esordio, nel 1967, Il discorso sulla guerra (critica della strategia americana in Vietnam), seguono: La cuoca e il mangia-uomini (comunismo e gulag), I padroni del pensiero (critica del marxismo), Dostoevskij a Manhattan, Occidente contro Occidente (condanna del terrorismo nichilista e guerra in Iraq) e il recente Il discorso dell’odio (quello per gli ebrei, le donne e l’America). Con Spirali il filosofo francese ha pubblicato nel 1983 L’atto antitotalitario (critica dell’ideologismo politico di massa) e, oggi, Una rabbia di bambino, la sua autobiografia intellettuale.André Glucksmann è stato in prima fila nel dibattito intellettuale che ha accompagnato gli eventi degli ultimi decenni: dalla rivolta di Budapest alla guerra in Vietnam; dal maggio ’68 alla dissidenza sovietica, passando attraverso Solidarnosc, la Primavera di Praga o i movimenti pacifisti. Fino ad alcune settimane fa, quando ha fatto sentire la sua voce in difesa della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa a Mosca nei primi di ottobre, nota per le sue posizioni critiche nei confronti del Cremlino  in relazione al conflitto in Cecenia.

IL LIBRO

Mentre racconta episodi finora sconosciuti della sua vita, l’autore compie una lucida analisi della storia dell’Occidente negli ultimi tre secoli e irride agli abbagli dei pensatori di moda.
Nei primi tre capitoli, bellissimi, André è un bambino inquieto di fronte all’indistricabilità delle proprie radici (è ebreo, austriaco, francese), influenzato da una madre battagliera, che era stata in grado di strappare i figli dal treno diretto al campo di concentramento. Adolescente, André s’innamora della Francia e fa di poeti come Mallarmé, Hugo e Baudelaire i suoi padrini.

Il suo interesse si rivolge, poi, al filo che corre tra la rivoluzione industriale, la rivoluzione francese e quella russa. Un capitolo del libro è dedicato al fantasma di Napoleone, alla “napoleonite” responsabile – secondo Glucksmann – d’influenzare ancora oggi politici e statisti francesi e europei nelle loro strategie diplomatiche. Ciascun capitolo del libro è una traversata tesa e vibrante degli avvenimenti culturali e politici, una narrazione ricca di ironia e di aforismi.

Agli occhi di Glucksmann nulla passa inosservato. Per lui, l’indifferenza è un reato, forse il peggiore, perché autorizza tutti gli altri.

  • Reference: The André Glucksmann File

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