Ci segnalano una non troppo lineare articolessa del titolare dell’aggregatore Legno Storto, in “replica” al nostro post di giorni addietro. Ora, premesso che parlare di noi non è particolarmente interessante (e infatti smetteremo appena pubblicato questo post), proviamo ad analizzare i contenuti di questo “editoriale”. In primo luogo, il senso dell’umorismo del nostro interlocutore si coglie sin dal titolo e dalla scelta della foto, che tale titolo richiama. Foto e citazione che sembrano ben attagliarsi a chi parla di “valore pedagogico-politico della discussione” su un forum (eh, la madonna, avrebbe detto Renato Pozzetto). Riguardo lo svolgimento del tema, ve la faremo breve: nessuno è depositario della verità. In questi anni abbiamo tentato di fare divulgazione sui temi economici, da una prospettiva liberale e liberista. A volte ci siamo riusciti (ad esempio ottenendo e continuando ad ottenere da un anno a questa parte la fiducia di Oscar Giannino), altre no. Fortunatamente (lo abbiamo già scritto più e più volte, ma giova ribadirlo) l’economia è una scienza sociale, i cui paradigmi sono quindi perennemente esposti a disconferma. Nessuna sicumera epistemologica, quindi, tranquilli.
Ben altro discorso, tuttavia, sono le “argomentazioni” fatte di insulti e demenziali etichettamenti politici, peraltro del tutto fuori luogo anche nel contesto in cui si sono sviluppate. Sinceramente, a noi non interessa scrivere (o meglio, vedere i nostri articoli ripubblicati) su un aggregatore in cui uno degli autori riesce ad apostrofare un lettore in questi termini:
Gibs come al solito non capisce un cazzo
Il tutto senza neppure prendersi pubblica reprimenda dal titolare dell’aggregatore, in passato sempre così attento alla forma, oltre che alla sostanza. Ma forse il sopracitato titolare si trova concorde con un autore finora distintosi nello sbrodolare analisi tecnocratico-sociologiche da barberia e disarticolati insulti, e ritiene forse tale turpiloquio utile per (ri)sollevare l’audience. Il “metodo Funari”, insomma. Sorry guys, not in my name. Che tradotto significa: andate a buttarla in caciara con altri.
Cari lettori, scusate lo sgradevole intermezzo nella ordinaria programmazione di questo blog ma, come direbbero a Napoli, ‘cà nisciuno è fesso. Finita qui, da domani si torna a parlare di economia e politica, e a dialogare con tutti i lettori (soprattutto quelli di Legno Storto, che peraltro qui leggeranno i pezzi live e non in differita) che vorranno confrontarsi in modo civile e pertinente. Di anticomunisti de noantri che bloggano dall’ufficio ne abbiamo letti anche troppi. Che siano una delle innumerevoli spie del declino italiano?