Commentando l’intervento di salvataggio del Tesoro statunitense a favore di Freddie Mac e Fannie Mae, Ennio Caretto scrive:
“Per i milioni di famiglie americane che rischiano di perdere la casa è una tempestiva operazione di salvataggio.”
Non è esatto. I mutuatari che non riusciranno a servire il debito continueranno a perdere la propria abitazione. Invece, proprio per impedire che tali insolvenze portino Fannie e Freddie al fallimento, bruciandone la base di capitale, il Tesoro statunitense sottoscriverà delle senior preferred shares, privilegiate anche su quelle già esistenti, e dei warrant, ricostituendo così progressivamente il capitale delle Agenzie. Rimosso il management, sospeso il pagamento dei dividendi su azioni ordinarie e preferred, ed anche l’attività di lobbying, misura di decenza minimale per istituzioni-centauro come queste.
Più tragica l’apertura del Tg5 delle 20, con una sgomenta Cristina Parodi che ci ricorda che la decisione è stata presa addirittura “di domenica”, tema ripreso dal successivo servizio di Claudio Della Seta. E’ opportuno ricordare che si sapeva di questo annuncio almeno da venerdì pomeriggio, e lo stesso intervento sulle due Agenzie è in calendario dallo scorso luglio, quando il segretario al Tesoro Hank Paulson annunciò l’iniziativa. Ma al Tg5 erano evidentemente troppo impegnati a magnificare l’atletico playback senza affanno di Madonna. Forse proprio perché domenica, non è stato avvistato l’abbronzatissimo Carlo Rossella, che pertanto non ha potuto lanciare il suo ormai celeberrimo “God Bless America”.
Certo, il salvataggio scaverà voragini nei conti pubblici americani, e rappresenterà la para-nazionalizzazione di ampia parte del sistema bancario, mossa che farà impallidire il bailout delle Savings&Loans di vent’anni fa, ma nel complesso che volete che sia. Come sostiene il nostro tuttologo preferito, si tratta di “una crisi economica più percepita che reale, ma che si fa sentire ogni volta che si fa il pieno di benzina, si paga il mutuo e si perde il lavoro.” Pinzellacchere, come direbbe Totò.
Parafrasando il signor direttore: giù le mani dalla realtà , deficienti!