Nel mese di marzo, la produzione industriale italiana ha fatto segnare un calo mensile, corretto per la stagionalità, del 4,6 per cento, ed uno annuale, corretto per i giorni lavorati, del 23,8 per cento. Nello stesso mese, la produzione industriale francese è arretrata dell’1,4 per cento mensile e del 16,1 per cento annuale, mentre quella tedesca ha registrato un dato mensile invariato (corretto per la stagionalità) ed uno annuale corretto per i giorni lavorati in calo del 20,4 per cento.
Ma come disse il mese scorso il ministro del cosiddetto Sviluppo economico, Claudio Scajola, “dobbiamo smettere di commentare dati ormai passati”. Vero, soprattutto en attendant i dati di maggio, quando dovrebbero sentirsi gli effetti degli incentivi alla rottamazione delle auto. Lasciamo stare le time series, quindi, ma che dire delle cross sections, cioè dei dati contemporanei dei paesi con cui ci confrontiamo?