Bispensiero padano

Quella di ieri è stata una giornata elettrizzante, per quella parte della nostra classe politica che è quotidianamente impegnata a difendere strenuamente le nostre radici cristiane mentre cerca di scansare i detriti, materiali e civili, che si accumulano nel paese. E’ infatti accaduto che la Corte europea dei diritti dell’Uomo abbia giudicato ammissibile il ricorso italiano contro la sentenza che, lo scorso 3 novembre, ha sostanzialmente bocciato la presenza del crocefisso nelle aule scolastiche.

E’ accaduto anche che qualcuno, inserendosi nel solco della nuovelle cuisine informativa, quella che scambia prescrizioni per assoluzioni e prosegue, orwellianamente, a riscrivere i fatti ad uso e consumo della propria propaganda, abbia deciso che l’ammissibilità del ricorso (sul merito del quale dovrà quindi successivamente esprimersi la Corte) equivalga già ad accoglimento del medesimo. Ma la serie di svarioni inanellata dalla Padania è di quelle da guinness.

Si ai crocifissi, retromarcia Ue“, titola oggi il quotidiano leghista. Facciamo un po’ di ordine: da una rapida verifica, che anche i “colleghi” della Padania potrebbero fare, apprendiamo che la Corte europea dei diritti dell’Uomo è stata istituita nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950, per assicurarne il rispetto. Ad essa aderiscono tutti i 49 paesi membri del Consiglio d’Europa. Il quale consiglio d’Europa non è un organismo dell’Unione europea. La Corte europea dei diritti dell’Uomo non va infatti confusa con la Corte di Giustizia dell’Unione europea, con sede a Lussemburgo.

Quindi, per riepilogare: il titolo della Padania è fuorviante e fattualmente errato. Fuorviante perché non c’è stato alcun “sì ai crocefissi”, ma solo la decisione di ritenere ammissibile il ricorso. In questo senso, anche il “vivo compiacimento” espresso dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, appare meritevole di miglior causa. Fattualmente errato perché non c’è alcuna “retromarcia Ue” visto che la Ue, in tutta questa vicenda, non vede coinvolto alcuno dei propri organismi. Menzione d’onore, in questa speciale classifica dell’ignoranza frammista a malafede, per il Giornale, che è riuscito a titolare, con più o meno involontaria comicità, “Strasburgo benedice le ragioni dell’Italia“. Amen.

Ma certamente questo fervore religioso leghista va seguito con interesse, almeno antropologico. I padani stanno infatti da tempo perseguendo un interessante esperimento di sincretismo, tra radici cristiane e neopaganesimo fluviale. Il potere val bene un druido. Se poi il druido brandisce un crocefisso è ancor meglio.

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