Se anche voi appartenete alla schiera dei tuttologi multimediali e non sapete chi diavolo siano i tre vincitori del Nobel per l’Economia di quest’anno, anche considerato che “non erano nel toto-nomine” (non in quello giusto, almeno), ma volete egualmente partecipare alla caciara parolaia del “vergogna, questo premio è tutta una congiura dell’Ulivo Mondiale per puntellare Obama“, potrete fare la vostra porca figura al bar ricordando che Peter Diamond lo scorso aprile era stato designato da Barack Obama come nuovo membro del board della Fed, ma la sua nomina è stata bloccata in agosto dal dissenso formale di almeno un senatore Repubblicano, con l’argomentazione che Diamond non ha competenze specifiche nell’ambito della politica monetaria. Certo, quando il Nobel lo vinse Paul Krugman per i fighetti di casa nostra fu molto più facile sentenziare, ma non tutti gli anni è festa. Ah, e se vi avanza del tempo potrete anche afferrare che il tema centrale del premio di quest’anno è la disoccupazione.
P.S. Pare che Nassim Nicholas Taleb, nella sua furia iconoclasta contro la casta globale degli economisti, abbia preso contatto col re di Svezia per abolire il Nobel per l’Economia, visti i guasti causati (a suo dire) dalla diffusione delle idee dei laureates. Prossimo passo, un convegno su mostri e videogames organizzato con Tremonti.
P.P.S. Ieri sera, da Antonello Piroso su la7, Nicola Porro ha reiterato il suo grido di dolore per il triste destino de ilSole24Ore, che “un tempo era il miglior giornale economico d’Europa, ed oggi è un giornale generalista”. Generalista si, ma con l’iPad e la rubrica di recensioni musicali. Porro, non sia ingeneroso.