Province, risparmiateci almeno il caos

Sarà che siamo degli inguaribili contabili senza fantasia, ma se il riordino delle province avviene in assenza di dati certi di risparmio, al punto che il ministro della Funzione pubblica dichiara candidamente (a SkyTg24) che “i risparmi non li abbiamo ancora quantificati“, come dovremmo commentare? E quanto alle famose “economie di scala” auspicate da Filippo Patroni Griffi, è lecito un robusto scetticismo, quando il decisore è una burocrazia complessa in cui molti soggetti perseguono proprie funzioni di utilità che con l’efficienza c’entrano assai poco. Noi, ad uso dei posteri e dell’oblio, ricordiamo la nostra proposta, così “antidemocratica” nel suo focalizzarsi sui costi della politica: eliminare le assemblee elettive provinciali (il Consiglio, per intendersi), sostituendole con alti funzionari amministrativi di nomina regionale, operanti sul territorio provinciale preesistente. Per far divenire le province delle “semplici” articolazioni distrettuali della Regione. Così non andrà, speriamo solo che gli dei del Caos decidano di risparmiarci.

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