Il settimanale – 3/3/2018

  • Nelle persistenti convulsioni per la Brexit, arriva Jeremy Corbyn e tenta di inserire un cuneo tra i Tories con una proposta che esce direttamente dal mondo delle fiabe;
  • All’imprescindibile CGIA di Mestre non si intende posare il fiasco e si giunge alla conclusione molto pop che, quando un’azienda italiana ne acquisisce una all’estero, è “delocalizzazione“;
  • Per fortuna pare stia arrivando una bella ondata protezionistica, che peraltro punterebbe direttamente su chi tiene in piedi la nostra industria;
  • In Brasile ancora rinviato il disinnesco della bomba ad alto potenziale chiamata sistema pensionistico. La soluzione sarà uscire dall’euro?
  • Riserve della Repubblica: in Consob è stato appena potenziato l’UST, Ufficio Spianatura del Turchino;
  • Nel Fantagoverno del M5S, di chiara connotazione keynesiana all’amatriciana, abbiamo il ministro dell’Economia a cui si è rotto l’orologio una decina di anni addietro e quello del lavoro che ha inventato il moto perpetuo per fare più deficit;
  • Oltre a fantastiliardi di nuova spesa pubblica che abbatterà il debito, i nostri eroi promettono un epocale disboscamento normativo, che ovviamente non ci sarà;
  • “Tu sei fallito più di me, gnegné!”
  • Non è tempo (indeterminato) per noi;
  • Cercasi disperatamente banca centrale straniera da cui farsi sovranamente comandare;

Pigliate ‘na scaldiglia, siente a me:

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