Il settimanale – 21/4/2018

  • Prosegue la manfrina di veti incrociati che cela un solo obiettivo: trovare un capro espiatorio di governo per i fiaschi apocalittici che attendono gli spacciatori di programmi elettorali adulterati;
  • Nel frattempo, fioriscono nuove ardite costruzioni per contenere il debito mentre cercate le chiavi di casa sotto un lampione: dalla cedolona che produce l’effetto opposto a quello auspicato, sino alla lotta contro la remunerazione dei prestiti;
  • I sussidi incrociati dell’opaco centauro di nome Rai, sempre a cavallo tra mercato e servizio pubblico;
  • In Africa subsahariana la storia rischia di ripetersi: occasioni perdute da classi dirigenti di predoni ed immancabile punizione con crisi di debito. Però sarà colpa di mercato e Occidente, tranquilli;
  • Se volete chiedervi che significa il concetto “quando l’ecosistema diventa ostile, alcune specie sono destinate a soccombere”, leggete qui;
  • La selezione del personale politico, secondo il M5S;
  • Rallegratevi: anche se pare esattamente l’opposto, l’Italia ha perso il primato nell’elezione di guitti;
  • Quei giorni in cui leggi editorialisti di sistema che riescono a sorprenderti sino alla commozione;
  • Caro Tonino, questa prevenzione non ha funzionato con Gabriele Cagliari, purtroppo;
  • Tra le grandi visioni di grillismo e dintorni, l’autore di questa va direttamente in finale di Champions contro De Masi;
  • Nel frattempo, mentre gli europei attendono il primo maggio per sapere se le sanzioni di Trump resteranno sospese, il padulo arriva sfuggendo ai radar;

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