Giggino e la relazione tecnico-paragnostica
Prosegue il complotto dei poteri forti contro il governo felpastellato. Lo scontro vira verso il calor bianco, ormai. A questo giro abbiamo il vicepremier e bisministro Luigi Di Maio che lamenta che il numero di 8.000 posti di lavoro a tempo determinato persi all’anno in conseguenza della stretta alla tipologia contrattuale sia stato inserito a sua insaputa nella relazione tecnica. Non è tanto questo su cui vorrei richiamare la vostra attenzione, però, o sudditi.
E neppure sul tentativo grillino di fare spin ad un fantasioso spoils system al Ministero dell’Economia e Finanze, per liberarsi di collaborazionisti dell’ancien régime. No, oggi vorrei richiamare la vostra attenzione su questa frase di Di Maio:
«[Nella relazione tecnica] non c’è scritto quanti contratti a tempo indeterminato nasceranno per effetto della stretta dei contratti a tempo determinato, visto che noi aumenteremo gli incentivi a tempo indeterminato. È questo che mi lascia veramente perplesso»
Scusi, illustre signor Di Maio, forse mi sono distratto: nel decreto dignità è stato inserito anche un provvedimento di incentivazione ai contratti a tempo indeterminato? Perché a me non risulta. Ma se è come dico io, lei sarebbe in grado di dirmi per quale motivo la relazione tecnica dovrebbe recepire gli effetti di qualcosa che ancora non esiste?
Quindi, per riepilogare: abbiamo un vice premier che ambirebbe a dare l’assalto alla tecnostruttura del Mef (perché c’è sempre qualche burocrate da incolpare, sia esso autoctono o alloctono), e che si è lamentato per settimane perché ad ogni provvedimento legislativo “servono i bollini” per la raccolta premi e invece lui ha tanta fretta di cambiare l’Italia, povera stella.
Ed è tale la conoscenza del processo legislativo da parte di questo personaggio, che egli si stupisce, indigna e sdegna perché la relazione tecnica ad un provvedimento di legge non arriva a divinare quali e quanti incentivi al tempo indeterminato saranno introdotti da futuri e futuribili provvedimenti legislativi. Abbiamo il primo caso di relazione tecnico-paragnostica, in pratica.
Forse è un davvero un complotto. O forse è tutta una gigantesca trollata. Perché non è possibile arrivare a simili livelli. Però a tutto c’è rimedio. Di Maio chieda alla sua collega Laura Castelli, quella che in un’ora fa corsi di e-learning sul bilancio degli enti locali, e che di recente ha impreziosito il suo CV con la frequenza ad un corso di drafting legislativo. Di che si tratta? Ma come, non lo sapete? È quando si scrivono leggi scendendo in canoa lungo le rapide di un fiume. Si tratta di una tecnica che, come dice il nome, velocizza il processo legislativo. Parola di trollini.
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Ultimo aggiornamento 2021-01-15 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Aggiornamento del 16 luglio – La vicenda, che sapevo sarebbe stata a somma negativa, soprattutto per il Paese, è evoluta come temevo:
https://twitter.com/Phastidio/status/1018480541568512007