Il settimanale – 25/5/2019

  • Si dice spesso che l’attuale governo italiano è un esperimento. È soprattutto il punto di arrivo di un lungo percorso di degrado civile e sociale in un paese alla deriva;
  • Niente da fare: anche quando le riflessioni sono accademiche e provenienti da persone serie e non da guitti, gli italiani non sfuggono al riflesso pavloviano dello stampatore. Che è uno stigma;
  • Sia lode a Giuseppe Guzzetti, l’uomo che chiuse le stalle con circa vent’anni di ritardo sulla fuga dei buoi;
  • Vi sentite delle nullità? Dei falliti? O avete solo un deficit di autostima? Abbiamo la cura che può aiutarvi;
  • Confusi su cosa può accadere ora sulla Brexit? Ecco un diagramma che fa per voi (spoiler: nulla di buono per i britannici);
  • Resistete, siamo quasi al traguardo del giudizio divino delle elezioni europee. Da lunedì si ricomincia;
  • Un Nobel per l’economia al tavolo 4!
  • Un altro al tavolo dei pentacazzari, che hanno metafisicamente scoperto il deficit come forma di copertura dei deficit;
  • Alla fiera del reddito di cittadinanza, per due soldi un precario mio padre comprò;
  • “Salve, sono un cosiddetto intellettuale di sinistra. Il mio lavoro consiste nel prendere cantonate epocali ma continuare a spiegarvi dove abitate, sempre con grande superiorità morale”;
  • In memoria politica del povero Geert Wilders, che voleva fare comunella con i falliti incravattati d’Europa, ed è stato sgamato dai suoi connazionali;
  • E dopo questo, a Salvini e Meloni non resta che candidare Soros alla presidenza del Consiglio europeo;

Se vi interessa un fact checking, visto che pare che all’interno del cosiddetto servizio pubblico due iscritti al cosiddetto Ordine dei giornalisti siano stati colpiti da afasia:

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