- Iniziate le sceneggiate attorno al destino di Ilva, tra cappi insaponati e grida di tentata destabilizzazione del governo. Sarebbe preferibile capire come dare un futuro all’azienda, sapendo che usarla come ammortizzatore sociale servirà solo a schiantare i contribuenti italiani;
- A che santo votarci per porre fine alla tortura Alitalia, prima di adire la CEDU per distruzione di risorse collettive e tortura a mezzo di strumenti fiscali? Proviamo col dottor Greco, che tanta fiducia ci ispira, da sempre;
- Già pronto il prossimo spin propagandistico Alitalia: “il fatturato è positivo!“
- Come completare “l’incompiuta europea” con un “prestatore di ultima istanza” che non metta in fuga i capitali con i rendimenti negativi (sic) e non si attacchi al lavoro del vostro dentista? Paolo Savona ha -ovviamente- la soluzione;
- I persistenti rendimenti negativi corrodono anche il secondo pilastro previdenziale e rischiano di colpire la crescita attraverso un aumento del tasso di risparmio;
- I neo pensionati della PA come tutor volontari delle nuove leve di pubblici dipendenti: ennesimo sghembo tentativo di staffetta generazionale con lo sguardo professionale volto al passato;
- L’ultima trincea? Evitare che l’Italia divenga una gigantesca Pomigliano;
- Questo lo dice lei;
- Giggino perde, Giggino vince;
- Tra Flaiano e Sciascia, l’Italia è questa;
- Vi ricordate le trattenute Gescal? Ecco, quelle;
- E queste Lamborghini che non restituiscono all’Italia quanto ricevuto;

Il settimanale – 23/11/2019
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