Proviamo a rileggere il testo di quello che fino a ieri era il disegno di legge numero 845, recante “Disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali”, e che è stato oggi definitivamente approvato, dopo due voti di fiducia chiesti dal governo. L’articolo 1 recita, tra l’altro:
1. È autorizzata, fino al 31 dicembre 2006, la spesa di euro 33.320.634 per la prosecuzione della missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq, di cui all’articolo 39-vicies bis del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51.
Missione umanitaria, di stabilizzazione e ricostruzione in Iraq? Ma non era una guerra coloniale di occupazione? All’articolo 2, notiamo quanto segue:
1. È autorizzata la spesa di euro 130.430.101 per la fase di rientro, entro l’autunno 2006, del contingente militare che partecipa alla missione internazionale in Iraq, denominata Antica Babilonia, di cui all’articolo 39-vicies bis, comma 9, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51.
2. È autorizzata, fino al 31 dicembre 2006, la spesa di euro 550.268 per la proroga della partecipazione di esperti militari italiani alla riorganizzazione dei Ministeri della difesa e dell’interno iracheni, nonché alle attività di formazione e addestramento del personale delle Forze armate irachene, di cui all’articolo 39-vicies bis, comma 11, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51.
Rientro entro l’autunno? Ma non era quello che prevedeva il governo precedente? Partecipazione di esperti militari italiani in qualità di consulenti delle forze armate irachene? Ma non si doveva eliminare la componente militare della missione a vantaggio di quella umanitaria? E l’attività di advisory militare al governo iracheno è frutto di qualche forma di accettazione del voto democratico del popolo iracheno? Il governo iracheno non è più il prodotto artificiale dell’invasione americana?
4. È autorizzata, fino al 31 dicembre 2006, la spesa di euro 25.569.180 per la proroga della partecipazione di personale militare alla missione multinazionale nel Golfo arabico già denominata Resolute Behaviour, operante nel quadro della missione Enduring Freedom, e alla missione nel Mediterraneo Active Endeavour, a essa collegata, di cui all’articolo 39-vicies semel, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51.
Ahi ahi, Enduring Freedom è la sorella cattiva di Isaf: la prima risponde esclusivamente al comando americano, ed ha funzioni di antiterrorismo, la seconda opera sotto comando Nato ed a seguito di risoluzione Onu. Un paese che “ripudia la guerra” non dovrebbe partecipare ad Enduring Freedom, no? E poi, che insopportabile machismo: Resolute Behaviour…
Sembra esserci assoluta continuità operativa in queste missioni estere. Vuoi vedere che Prodi ha messo nel sacco i parolai rossi, senza se e senza ma? Jamais: ce lo assicura Oliviero Diliberto, sodale di Hezbollah, che nell’occasione ci fornisce anche un efficace compendio della sua mappa di valori:
Abbiamo lavorato per un compromesso – sì, per un compromesso – perché facciamo parte di una coalizione e a noi stanno a cuore la tenuta ed i destini del Governo Prodi e non vorremmo mai, neppure involontariamente, fare un regalo alla destra, e non lo faremo. Da qui, da questo compromesso si può ora lavorare affinché nel prossimo futuro si possa ritirare anche il contingente italiano dall’Afghanistan. Se, viceversa, malauguratamente il Governo non avesse la maggioranza, sarebbe una sciagura proprio per il movimento della pace perché, dopo questo Governo, non potrebbe che esservene un altro molto ma molto più atlantico di questo.
Lavoreremo per impedire che un governo “molto ma molto più atlantico di questo” porti l’Italia troppo ad Occidente. Hasta el terrorismo siempre!