Dalla Commissione servizi e prodotti della Agcom, mega sanzione di 258.000 euro al Tg1 e 100.000 euro al Tg2 per il comizietto precotto a reti unificate del premier dello scorso 20 maggio, quello in cui i direttori hanno ritenuto non solo di ravvisare l’essenza della “notiziabilità”, ma soprattutto l’assenza di violazioni alle leggi elettorali. Del resto, si sa, il presidente del Consiglio è soggetto istituzionale, soprattutto quando parla in beata solitudine avendo accanto a sé il logo del proprio partito. Parliamo delle sanzioni a testate Rai perché la Rai è finanziata anche con soldi pubblici. Quanto ci vorrà prima che qualcuno si accorga che anche gli assolo di Giuliano Ferrara sono inaccettabili, in un sedicente servizio pubblico, oltre a produrre un danno economico collaterale perché la trasmissione non ha raccolta pubblicitaria diretta? E che dire di una Rai che acquista pellicole, pagandole 1,5 milioni di euro e non le trasmette? Non è tempo che la Corte dei conti indaghi ipotesi di danno erariale?
La videotassa di destra – 2
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