Il settimanale – 28/7/2012

  • Settimana bifronte per i mercati, con Italia e Spagna (quest’ultima travolta anche dalle proprie regioni cosiddette autonome), che passano dal ciglio del baratro ad un temporaneo sollievo, dopo il bazooka di parole di Mario Draghi;
  • Forse, dietro le dichiarazioni concilianti (ed euforizzanti per i mercati) di Merkel, Schaeuble, Hollande, si cela una strategia stagionale;
  • Perché la profondità della crisi finirà col destinare l’extragettito da semplificazione fiscale a chiudere i buchi;
  • Il sociologo che tanta capacità di lettura dei mercati ha sinora dimostrato, diventa epidemiologo e si convince che Mario Monti è contagioso;
  • Di fronte al crollo dell’industria automobilistica tradizionale la Francia si ingegna, a modo suo;
  • Di quanto Italia e Germania possono somigliarsi, all’insaputa degli editorialisti mercatisti;
  • I giovani sono la speranza d’Italia. Siam proprio sicuri?
  • Rimembrando l’età del placcato oro, scopriamo le virtù del colonialismo ed i riti che suggellano l’appartenenza ad una inquietante università privata;
  • Argentina, l’eterno ritorno del cappio fisso;


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