- Il governo inizia, faticosamente, a decretare. E son subito tasse, accise e marche da bollo, che smentiscono previsioni che già parevano una presa in giro;
- Ma l’importante è crederci, dopo tutto;
- Anche le iniziative sul lavoro, dopo un iniziale fraintendimento causato dalle agenzie di stampa, appaiono piuttosto oniriche;
- Nel frattempo, l’unico che sa esattamente cosa vuole è Grillo, ma agli italiani non piacerebbe;
- Poiché siamo (sempre) in epoca di revival, qualcuno cerca di fare un po’ di caciara sul nulla, altri tentano ardite forme di welfare terminale, intenso non nel senso aeroportuale;
- La Fed semina lo scompiglio sui mercati, dopo averli riccamente beneficiati. Ma non solo per fare un favore ai banchieri;
- Si avvia lentamente la gestione comunitaria delle banche in dissesto. Ma non c’è un rischio-Cipro, contrariamente agli strepiti;
- La sinistra si distrae dalle brutture del mondo, a modo suo;
“Chi controlla il passato controlla il futuro“. Ma in Italia il passato è immediatamente rimosso, e quindi continua ossessivamente a tornare: