Non sappiamo se cose del genere accadono solo in Italia, ma è un fatto che l’Italia ha un capo di governo che riesce a fare un tweet del genere:
Gli ordini a luglio 2015 aumentano del 10,4% in un anno. Quelli interni aumentano del 14% #italiariparte #ciaogufi
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 24 Settembre 2015
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Senza capire che quello che cita è il dato grezzo, cioè non corretto per la stagionalità.
A parte ciò, non sapremmo dire se questo comportamento di Renzi susciti in noi più irritazione, per il misto di ignoranza ed arroganza propagandistica di cui il soggetto fornisce quotidiana prova, oppure tenerezza, perché ci fornisce la proiezione adulta di chi è stato il fanciullo Matteo Renzi.
In questo caso il buon Renzi avrebbe anche motivo di soddisfazione “genuina”, visto che pure il dato tendenziale destagionalizzato è molto robusto, con un aumento del 9,8%. Il punto è che usare i dati grezzi a fini propagandistici, oltre ad essere semplicemente ridicolo, è anche arma a doppio taglio, perché nei mesi in cui il tendenziale grezzo risulta fortemente negativo si finisce con l’essere esposti ai lazzi di altrettanti analfabeti, solo appollaiati all’opposizione. Tutto cibo (avvelenato) per i moribondi talk politici ma altamente tossico per l’ormai caricaturale dibattito pubblico del paese.
Sempre su base annua grezza il maggior contributo agli ordinativi industriali viene dalla fabbricazione di veicoli. Il fatto che Fiat Chrysler Automobiles sia ripartita in Italia continua a beneficiare fortemente la nostra manifattura e la nostra crescita economica. Il problema potenziale è che, trattandosi di impianti che servono anche l’export, “vanno a leva” sulla congiuntura globale, con tutto quello che ne consegue, nel bene e nel male. Ma di questo non è ancora tempo di parlare.