- Il Pil italiano del terzo trimestre delude: ed è subito partita la caccia all’alibi che sa d’antico (la caccia e l’alibi);
- Addio al poderoso +0,9% di “crescita” reale 2015, ma stranamente (dato il contesto disinflazionistico) la crescita del Pil nominale appare confortante, se vera;
- I dati sul nostro mercato del lavoro di ottobre sono inequivocabilmente negativi o, nella migliore delle ipotesi, stagnanti. Invece i nostri eroi fanno il trenino per un aumento dell’occupazione che cade sulle coorti anagrafiche “sbagliate” e per un calo della disoccupazione per il quale non ci sarebbe nulla da festeggiare, visto da cosa deriva;
- Paolo Mieli stabilisce nuovi benchmark nel giornalismo italiano;
- Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti pare avere enorme bisogno di aiuto;
- Come creare più inflazione in Giappone? Con una psichedelica costruzione barocca;
E per finire, memento:
Veloce riepilogo per piddini e trombettieri di complemento (aka reality check) Negli ultimi due mesi: Occupati -84.000 Inattivi +98.000
— Mario Seminerio (@Phastidio) 2 Dicembre 2015