Il settimanale – 9/6/2018

  • Il governo Conte ed i suoi allegati ottengono la fiducia delle Camere e la crescente sfiducia di investitori e risparmiatori, con spread che decolla. Forse perché qualcuno sta lavorando con pensieri e parole, e presto con opere ed omissioni, per arrivare all’Incidente?
  • Se vi piacciono le sinestesie e le immagini termiche pare che, dai primi proclami, abbiamo in forno una gelata creditizia devastante ma molto pop;
  • Nel frattempo, si cerca di capire con quali soldini nasceranno la semplice flat tax multi-aliquota con airbag e la riforma della legge Fornero: quest’ultima potrebbe riservare brutte sorprese alle imprese;
  • I nostri gialloverdi hanno grande nostalgia degli anni Trenta del secolo scorso;
  • Uno difende i Btp in portafoglio alle banche italiane, l’altro lamenta che lo spread, dopato da quegli stessi Btp, nuoce ai bilanci delle medesime. Durissima polemica a distanza tra i gemelli Patuelli;
  • Perché ci sono pedanti tecnici che polemizzano con improvvisate watchdog dalla limpida carriera? Per molti ottimi motivi, diremmo;
  • Attendendo il reddito di cittadinanza, un’indicazione su quanto costerebbe rianimare i centri pubblici per l’impiego, nel confronto con altri paesi;
  • La Commissione Ue presenta i non-Eurobond che mai vedranno la luce, e che sono l’ossimorica aggregazione di rischi segregati;
  • Visto che siamo in pieno revival, il ministro Savona cerca il MEC, e presto potrebbe chiedere notizie della Società delle Nazioni;
  • Abbiamo la prova che la Bce ha complottato contro i pochi neuroni rimasti agli italiani;
  • Tria e dopo la cura;
  • Niente Brexit, siamo inglesi;
  • Vorrei tanto credere che ci sia in atto una rivolta contro il liquame televisivo, ma sono notoriamente ottimista, quando parlo di questo paese;
  • Ex mostri sacri per i quali è suonata l’ora di andare in pensione;

Ricordate la famosa trasmissione “Mai dire banzai“? Ecco:

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