Il Ferragosto dei topi italiani

Siamo quasi a Ferragosto ma quest’anno il teatrino italiano non intende chiudere per ferie. Dopo la crisi di governo annunciata da Matteo Salvini, ecco l’immancabile reazione di un parlamento ancora troppo giovane per morire. Uno spettacolo che mi ricorda qualcosa.

Dopo l’esca lanciata ieri dall'”Elevato” a tutela dei suoi “ragazzi meravigliosi”, biodegradabili con juicio, quelli che da soli avrebbero salvato l’Italia da tentazioni e suggestioni fascisteggianti, s’ode lo squillo di tromba dell’uomo che ha finito le scorte di popcorn. Fate presto, subito un governo di scopo e salvezza nazionale, dove i partiti possano ben mimetizzarsi dietro a qualche detestato “tecnicone”, e magari riscrivere la legge elettorale in direzione proporzionale pura o quasi, disinnescando Salvini e poi via, verso nuove avventure.

Come finirà? Non saprei, non faccio il cartomante. Permettetemi però un paio di noterelle ferragostane. La prima è che l’Italia è una repubblica democratica fondata sulle dissonanze cognitive: basta fare un giro sui social network per accorgersene. I fedeli, spiazzati dal contrordine del loro Signore (di chiunque si tratti), si fiondano come impazziti verso un barattolo e ne mangiano il contenuto a cucchiaiate, credendo si tratti di nota crema spalmabile alla nocciola. Ah, Giovannino Guareschi, se fossi vivo oggi.

Poi, un pensiero solidale agli inde-fessi che passano il loro tempo sbracciandosi disperatamente per farsi notare dal potente di turno, e proprio quando si dicono certi di aver messo le loro fiches sul cavallo giusto, ecco che si ritrovano a dover cambiare tutto in corsa. Un lavoro di merda ma qualcuno dovrà pur farlo.

Ieri mi sono preso del leghista di complemento per aver osato dire che è la Lega che deve gestire il governo e la manovra economica prossima ventura. Il motivo è semplice: dopo aver passato oltre un anno a giocare di sponda con i pentabiodegradabili, alla ricerca di capri espiatori e nemici esterni, ed aver vinto la semifinale, ora i leghisti hanno sacrosanto diritto di andare in finale a giocarsela con la Realtà. Perché privarli della partita della vita? Salvini sta a Palazzo Chigi come Boris Johnson sta alla Brexit. Adelante.

A proposito, avete visto la reazione dello spread, all’aprirsi della “crisi”? Io avrei una domanda: ma se i mercati fossero soddisfatti della possibilità di avere in Italia il governo solitario di un partito produttivista e pro-crescita, come la leggenda narra dei leghisti, oltre che di liberarsi di un manipolo di fanatici decrescitisti come i pentastellati, secondo voi lo spread salirebbe o scenderebbe? Chiedo per un amico facile agli entusiasmi, e con un rapporto conflittuale con la lingua inglese:

A parte queste minuzie, mi pare ci sia una considerazione ultima: l’Italia si trova inserita, per sua fortuna, in un sistema globale che prevede reti di protezione anche per gli aspiranti suicidi. Anche perché gli aspiranti suicidi semplicemente non sono tali, almeno tra quelli che vengono eletti pro tempore per “guidare” il paese. Ho detto “per sua fortuna”? Potrei sbagliarmi. Perché senza esperienza diretta e tangibile delle conseguenze delle proprie azioni, la farsa si ripete, sotto forma di storia. E non il contrario.

Ecco perché, a questo giro, era (è) importante fare accedere la Lega al quadro comandi in splendida solitudine. Per togliere ogni alibi e gioco di rimessa. Ed evitare che, non accedendo al quadro comandi, i medesimi inizino a lavare furiosamente il cervello delle anime candide che popolano il paese col maggior tasso di analfabetismo funzionale del mondo. Per ora, prendiamo atto che la vicenda rappresenta un perfetto passatempo per gli italiani in vacanza, e senza neppure dover pagare per divertirsi; spiacenti per qualche astutissimo editore che aveva fiutato il business. Sarà per la prossima volta.

Che il teatrino prosegua: a inizio settembre torneranno anche tutti i vostri eroi televisivi preferiti, per aiutarvi a tenere la bocca costantemente aperta. Lo spettacolo, visto da “fuori”, cioè da chi riesce ad avere sufficiente distacco, somiglia molto a quello di un laboratorio di topi impazziti. Ma tranquilli: i topi non si riverseranno fuori dal laboratorio italiano: ci sono le reti di protezione, a prova di denti. Il problema, in caso, sarà quando i topi inizieranno a mordersi tra loro, inferociti, non trovando più una base (imponibile) da addentare.

P.S. Ferragosto è da sempre vissuto come uno spartiacque emotivo dell’anno, prima del ritorno a scuola; in questo periodo si tende quindi a tirare somme di varia natura. Lasciatemi dunque mettere un segnalibro a quello che considero il vero monumento al disfacimento civile di questo povero paese. Resterà per sempre nei nostri cuori sovrani.

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