Non esattamente (the sequel)

Fannie Mae o Freddie Mac, i giganti dei mutui che hanno avviato la crisi“: scriveva così, giorni addietro, il nostro tuttologo di riferimento. Un luogo comune duro a morire, quasi come quello che sostiene che la crisi dei mutui sia stata figlia delle politiche di credito immobiliare agevolato a favore delle minoranze, il Community Reinvestment Act (CRA). In realtà, i dati dimostrano cose un po’ differenti. Ad esempio, che molti dei principali prestatori subprime non erano neppure banche, e quindi non erano soggetti al CRA. Oppure, che nessuno ha imposto per legge a Bear Stearns di avere una leva finanziaria pari a 33 volte. Per tentare di far acquisire il concetto, proviamo con un disegnino, tratto dal blog di Mark Thoma.

Sostanzialmente, Fannie e Freddie sono diventate enormi negli anni ’90, riempiendo il buco nella erogazione di mutui che era stato lasciato dal crollo delle Savings&Loans, le casse di risparmio fragorosamente implose durante la presidenza di Bush senior. Ma dal 2002, a seguito di una stretta regolatoria (dopo lo scandalo contabile di inizio anni Duemila, quando si scoprì che i conti delle due società erano stati sottoposti ad “alterazioni materiali”, che per alcuni anni ne sovrastimarono gli utili), Fannie e Freddie iniziano un vistoso ridimensionamento di questa attività.

Da quell’anno, la forte crescita nella erogazione di mutui proviene dagli emittenti di cartolarizzazioni (asset-backed securities issuers), che non erano banche commerciali e quindi non erano soggette al CRA, oltre ad essere ferocemente sottocapitalizzate. Questi emittenti hanno iniziato ad emettere mutui no-doc, per l’intero controvalore dell’immobile e senza richiedere documenti di certificazione della situazione reddituale del debitore. Da quel momento, a seguito della perdita di quota di mercato per mano degli aggressivi cartolarizzatori di subprime, Fannie e Freddie iniziano ad inseguire, muovendosi entro i vincoli imposti dal loro statuto, ed aprono a debitori di standard creditizio basso. Trend setters? No, trend followers, e sottoposti a vincoli.

Tornando al punto: Fannie e Freddie hanno avviato la crisi? Non esattamente. Tranne che per la vulgata del GOP. Il boom e lo sboom immobiliare sono stati causati da politiche monetarie troppo accomodanti per troppo a lungo. Non è un caso se la bolla immobiliare si è sviluppata anche in Russia, Cina, paesi del Golfo, e in tutti quei contesti dove i tassi reali erano prossimi o inferiori a zero. E là il Community Reinvestment Act non valeva.

Update: nuova difesa del CRA, statistiche alla mano, da parte di John Dugan, il Comptroller of the Currency.

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