Mi chiedete perché parlo di degrado italiano?

Puntata di Mezz’ora in più di domenica 24 gennaio, su RaiTre. Lucia Annunziata intervista il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ad un certo punto, il discorso cade sulle “azioni legali” minacciate dal nostro paese contro due produttori di vaccini per presunto inadempimento contrattuale su tempi e quantità consegnate.

Ecco la trascrizione di una domanda che Lucia Annunziata fa a Luigi Di Maio:

Lei si ricorda che tutti i volantini delle Brigate Rosse, durante il rapimento Moro in particolare, avevano sempre, alla fine, una invettiva contro le farmaceutiche [sic] che dominano il mondo, insomma. Oggi ci pensavo stamattina, lei non era ancora nato all’epoca, probabilmente, sì, credo non fosse ancora nato, diciamo. Forse, come dire, su queste farmaceutiche [sic] abbiamo sottovalutato moltissimo, come dire, il loro potere e la loro capacità di danno. Incluso un partito come voi che avevate, diciamo, una grossa parte del vostro partito aveva una forte piattaforma anti-farmaceutica [sic]. Ci siamo fidati su questo, è anche colpa nostra esserci fidati, eh?

Segue replica di Di Maio sull’importanza di avere ricerca pubblica, eccetera. A questo punto, in un moto di apparente resipiscenza sulla domanda precedente, Annunziata precisa che non intendeva esprimere “una lode” delle Brigate Rosse, ma subito dopo aggiunge che “all’epoca sembrava una cosa fuori dal mondo non aver fiducia in queste aziende farmaceutiche”. Mentre a voi iniziano a girare per la mente parole e musica di “Un senso” di Vasco Rossi, Di Maio, sorridendo, precisa che lui quel volantino non lo ricorda. Annunziata, nel corso della puntata, ci regalerà anche la perla di chiamare il M5S “Movimento sociale”. Forse è solo stanchezza. Potremmo consigliare un congruo periodo di riposo.

Poco dopo, parlando della crisi politica, Di Maio precisa:

Sono più preoccupato dei vaccini che della crisi politica. Per una semplice ragione. Perché se qui, tra dieci giorni inizia la campagna elettorale per le politiche di marzo, di aprile o di maggio, da quel momento è sicuro che non avremo più un governo con i poteri che servono per muovere quei ricorsi contro le grandi case farmaceutiche; due, perdiamo il Recovery

Detto dal leader di un partito presente negli ultimi due governi, quelli in cui doveva essere caducata la concessione ad Autostrade per l’Italia, e fatto vedere i sorci verdi ad Arcelor Mittal a Taranto. Ora, faute de mieux, pare che siamo impegnati a far passare brutti momenti al S.I.M., lo Stato Imperialista delle Multinazionali. Quanto al Recovery (“my friend Recovery, come here!”), potremmo quasi essere tentati di sperare che non arrivi. Forse riusciremmo a scalciare il default lungo la strada, assieme alla lattina.

Quindi, siate gentili: non chiedetemi perché parlo di degrado, quando mi riferisco alla vita pubblica di questo paese.

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