Con Michele Boldrin analizziamo l’intervista del Ceo di Intesa Sanpaolo al direttore del Sole, di cui ho già narrato qui. Si parte da un numero sbagliato (la sola quota di titoli di stato direttamente in mano alle famiglie, ignorando quella indiretta, da fondi e polizze) e ci si dirige verso il Grande Trofeo: l’enorme liquidità di conto corrente, da usare per emettere i suggestivi social bond.
Siamo in presenza dell’ennesima operazione di ingegneria finanziaria per disperati, che da molti anni genera una produzione copiosa, o c’è altro? Quanto sarebbe tecnicamente fattibile, una simile forma di repressione finanziaria? Serve “altro” per attuarla appieno? magari controlli sui movimenti di capitale, col pieno assenso dei partner europei, per il tempo necessario a “mettere in sicurezza” (i.e. ristrutturare selettivamente) il debito pubblico italiano?
Buona visione? Quella di Messina, non saprei. Mi auguro lo sia la vostra.