- Ancora in attesa dell’ufficialità, e più probabilmente della prossima lettera dall’Europa contro la minaccia italiana, filtrano indiscrezioni sul decreto sviluppo, ma non fanno ridere;
- Questa fa ridere di più: qualcuno, nell’esecutivo, è convinto che la detassazione non sia un esborso;
- Non ci sono soldi, disse il premier. Per sostenere il morale dei sudditi, proviamo quindi con il cabaret;
- Per che motivo l’Italia è il malato d’Europa, come del resto tentiamo da sempre di spiegarvi;
- E perché è minata da un ultra-corporativismo che è la via più rapida per la perdizione;
- Però governo e maggioranza conseguono risultati virtuali epocali;
- Presto entreremo in recessione. Tutto l’establishment lo sa, pochi lo dicono;
- Suggerimento programmatico all’uomo che voleva dare in testa agli italiani una patrimoniale da 400 miliardi: la semplificazione fiscale;
- In attesa del pre-vertice risolutivo che stabilirà il piano per avere un piano, la Francia rischia la tripla A, ma la Germania non vuole ascoltare le richieste di papà Sarkozy, preferendo un improbabile EFSF assicurativo, che non servirebbe ad alcunché;
- Dopo la manifestazione indignata globale di sabato scorso: ci sono i buoni e quelli che hanno studiato;
- Quando i black-out tecnologici producono esternalità positive;
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